PRENDERSI IL TEMPO DI CAMBIARE


Prendersi il tempo per cambiare. Fermarsi e accettare il cambiamento.

Sia io che Pierluca stiamo affrontando un periodo difficile, pieno di cambiamenti, per affrontare al meglio questa situazione abbiamo voluto scrivere #dialogo insieme ad Alessandro di @laboratoriodipsicologiaclinica


Il cambiamento, l’evoluzione e la percezione di un flusso incontenibile di rigenerazione, sono istanze che ci spaventano e ci sembrano spesso impraticabili. Ci inducono ad agire meccanismi di difesa opposti: il tentativo ostinato di rimanere nel “prima”, il ricorso di andare avanti il più velocemente possibile.


Fatichiamo a stare nel pieno processo di cambiamento; ci spaventa la percezione di un cambio pelle che ci fa sentire per qualche momento scoperti, vulnerabili, nudi. Oscilliamo tra la fatica di abbandonare ciò che è stato e il bisogno di rintracciare una nuova forma; non sembra possibile stare sulla soglia.



Quando sentiamo che ciò che abbiamo nel nostro armadio non ci corrisponde più, veniamo immediatamente colti dal desiderio impellente di un decluttering globale, una damnatio memoriae auto- praticata, che ci consente l’illusione di ricominciare da zero, di fare tabula rasa, con il risultato di percepire poi -in qualche modo- uno spazio vuoto più che libero.


Fermarsi, accettare il cambiamento, vuol dire assumersi la possibilità di un armadio misto, fatto di cose vecchie e nuove, diverse, tra loro incongruenti, disordinate.


Nella psicoanalisi come nell’abbigliamento, nella vita come nell’armadio, possiamo provare a concederci l’esperienza del mix and match. Possiamo autorizzarci ad amare qualcuno senza aver smesso di amare qualcun altro, possiamo lasciare che il cambiamento faccia il suo corso, senza controllarne il processo, senza troppo decluttering.


Potrà sembrarci difficile, a tratti scomoda, la percezione di un armadio a metà tra il passato e il presente. Ma soltanto imparando a sostare negli interstizi tra ciò che è stato e ciò che sarà,
praticando l’arte del vintage e del second hand nel nostro armadio come nel nostro vivere quotidiano, potremo riuscire ad essere realmente liberi. Non possiamo controllare il cambiamento, nemmeno quando ci sembra catastrofico; dobbiamo utilizzarlo. Dobbiamo provare a stare nell’evoluzione, anche quando ci confonde o ci fa paura: è proprio quando ci sentiamo a metà, sospesi, indecisi e incerti rispetto al futuro che possiamo attraversare un senso vitale di verità e consistenza.

 

e tu ? Ti sei pres* il tempo di accettare un cambiamento?


3 comments


  • JEANCLAUDE Mesguich

    Surtout n’abandonnez pas ! votre chemin est le bon !!!! comment acheter votre revue en ligne ???Merci


  • Eleonora

    Sono una persona piuttosto flessibile e quando si tratta di accettare un cambiamento, la cosa non mi crea grossi problemi. Mi lascio scivolare quasi tutto addosso. O forse, riflettendo, faccio finta di niente e continuo per la mia strada per pensarci il meno possibile. Ma forse va bene anche così, perché in questo modo il cambiamento sembra meno mostruoso


  • Elena

    bellissimo pezzo, grazie.


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